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AM18 – Il lancio il 30 gennaio ’18

Il 30 Gennaio è partita ufficialmente la VI° edizione della Campagna

Altrimondiali 2018 – La parità di genere inizia in campo!


Quanti di voi sono appassionati calciofili? Quanti hanno passato pomeriggi interi a giocare una partitella al campetto dell’oratorio? Quanti ancora si riuniscono abitualmente con gli amici al bar per seguire le partite?
Tanti, immagino.

E voi, ragazze? Quante volte avete trascorso il pomeriggio al parco a giocare a calcio? Quante volte avete sentito il tifo degli spalti o degli amici mentre giocavate una partita? Non molte, immagino.

Eppure il calcio è una passione condivisa da moltissimi italiani, allo stesso livello di importanza della pasta, della pizza e di San Gennaro, ed è in grado quindi di creare coesione sociale e sviluppo culturale.

Com’è possibile dunque che sia così impopolare il calcio femminile sul suolo italico?
Noi ogni anno sfruttiamo l’evento dei mondiali di calcio, o FIFA World Cup per i veri calciofili, per porre l’attenzione su tematiche di rilevanza sociale che, attraverso lo sport possono trovare nuova linfa e facendoci delle domande su aspetti negativi che molto spesso vengono dimenticati, o oscurati, dai media in relazione al grande evento come lo spreco di risorse e lo sfruttamento del territorio, lo sfruttamento del lavoro minorile ed il lavoro-schiavo, il consumismo globale, l’eccessiva ed invasiva comunicazione di massa e la disuguaglianza di genere in campo.

E infatti, a vent’anni dalla prima edizione, la campagna AltriMondiali amplia il suo raggio d’intervento focalizzando l’attenzione sulle pari opportunità nello sport (e non solo), utilizzando il calcio come mezzo per accrescere la partecipazione attiva di bambine, ragazze e donne promuovendo così l’empowerment femminile nei vari settori della società, dove spesso regnano ancora pregiudizi e stereotipi legati al genere portando a discriminazioni, abusi e violenze.


Secondo la legge 91 del CONI, le calciatrici italiane sono ancora delle semplici dilettanti, quindi non possono godere degli stessi diritti dei colleghi calciatori, primo fra tutti il diritto a ricevere un equo stipendio per l’attività svolta, cosa che invece non succede negli altri Paesi europei. Difatti il tetto massimo per il professionismo calcistico femminile nel Belpaese è di 22.500 euro all’anno e ciò rende palesemente ovvio il bisogno di una seconda occupazione. “Seconda occupazione” si fa per dire, perché il fatto che una donna possa essere una giocatrice professionista e possa dunque militare in serie A, e che di conseguenza il calcio sia il suo lavoro, non è lontanamente contemplato in tutta la penisola.
Inoltre, le calciatrici (e più in generale le donne sportive) vengono spesso sessualizzate dai media, mettendo in luce la femminilità e il potenziale sessuale che trasmettono, anziché la loro prestazione sportiva. Basta pensare semplicemente al programma televisivo “Le Capitane”, che invece di restituire un’immagine delle capitane delle squadre femminili di calcio, riproponeva l’antesignano stereotipo della donna-oggetto, moglie di calciatore. Per non parlare delle affermazione di Tavecchio rispetto alle giocatrici di calcio; per non parlare delle inquadrature strategiche, che mostrano tutto tranne la bravura delle atlete; per non parlare del concetto di “bellezza” così fortemente ridondante nell’analisi sportiva in generale da generare dubbi sull’intelligenza di codesti cronisti; per non parlare di…avete capito, insomma!
Favorire la parità di genere, secondo la strategia Europa 2020, può portare a risvolti positivi, come la crescita economica, la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile. Di conseguenza i beneficiari diretti non sono solamente le donne, ma anche gli uomini e l’intera comunità, in particolare i Millennials, agenti diretti di cambiamento. Ecco che allora tra le iniziative promosse dalla campagna AltriMondiali 2018 c’è anche un ciclo di formazione per operatori del terzo settore, insegnanti e giornalisti, in quanto sono tanti i soggetti che possono svolgere un ruolo determinante nel rafforzare o nell’indebolire gli stereotipi di genere, e usare lo sport, in primis il calcio, come mezzo per abbatterli e trasmettere valori quali uguaglianza, rispetto e integrazione, è sicuramente una buona base di partenza.

 

Scendi in campo con noi per difendere i diritti delle donne e delle sportive!

La campagna AltriMondiali 2018 si articolerà in diversi eventi su territorio nazionale e internazionale e focalizzando tutta l’attenzione in particolare nei mesi di Giugno e Luglio, nel cuore del periodo dei Mondiali, concentrandosi su tematiche quali: dilettantismo delle sportive; pari opportunità, adolescenza e maternità; ruolo della donna nelle differenti comunità; pari opportunità e lavoro!

TORNEI, TRAINING DI CALCIO, CONFERENZE, VIDEO INTERVISTE, LA SQUADRA UFFICIALE AM18!

Il tutto documentato e seguito da live post!

 

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Di Andrea Granata & Giulia Zaninelli